Un giorno prima del tempo

Un giorno prima del tempo il signore dio che si sentiva molto solo nell’eternità si mise a cercare degli elementi adatti nella sua stanza degli hobby, e poi pensò di amalgamarli servendosi della matematica, che da poco aveva concepito. Si trattava nello specifico di mettere insieme un algoritmo adatto a far sì che accadesse qualcosa – non qualcosa “da niente” – non nel senso da niente, ma intendendo qualcosa di valore non banale.
Lanciato l’algoritmo con un semplice pensiero – pensiero di dio, indubbiamente – si rese conto subito che la struttura che ne era scaturita  era qualcosa di completamente nuovo rispetto al suo luogo mentale; e forse fisico (se così si può supporre, non sapendo noi che, trattandosi di dio – non abbiamo gli elementi).
Quella novità assoluta in un certo senso gli era sfuggita di mano o l’algoritmo era troppo ben perfezionato già nel suo pensiero – pensiero di dio
La nuovissima struttura era complessa e insieme semplice: conteneva lo spazio e insieme il tempo o per meglio dire sembrò subito a dio che fossero tutt’uno…

Avrebbe potuto giocarci all’infinito, nel vero senso – avrebbe potuto tentare di mutare l’energia in sostanza e – a questo proposito – altrettanto infinite erano le possibilità che – trattandosi delle possibilità di dio – erano appunto infinite e la cosa straordinaria era che erano tutt’uno con lui Nel senso che bastava – e bastò – che lo pensasse, e tutto si manifestò – come sulla tela della sua stanza da hobby piena di colori si manifestava la sua creatività…

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